Beh di fatto è quello che è realmente successo.
In Italia il“federalismo” sul sistema sanitario regionale che dovrebbe garantire maggior efficienza e pianificazione, come si suol dire, fa acqua da molte parti, specie aimeh quelle del nostro bel mezzogiorno.
Stando a quanto s’evince da fonti ministeriali nel nostro Paese, non ci sarebbero problemi di carenza di medici, ma di fatto qualcosa non và.
In Calabria, specie nella provincia Reggina molti concorsi per il reclutamento di medici ed infermieri andrebbero deserti, creando non pochi problemi al normale svolgimento di tutte le attività ospedaliere e ambulatoriali.
Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, come in un evento pandemico, si rivolge all’autorità cubane per chiedere l’invio e l’ausilio di personale medico, cui a Roma il 30 Dicembre 2022 con una deroga che dà loro possibilità di esercitare la professione in U.E. si ha la cerimonia di accoglienza e, sarà dopo una formazione linguistica e tecnica i medici saranno poi dislocati nei vari settori di sofferenza in quel di Calabria.
Personalmente non voglio opinare in merito; ma volgo il mio sguardo invece, dove in quell’isola caraibica che la si pensa schiacciata da una dittatura castrista soffocante, di fatto, negli ultimi 50 anni, rispetto a tutto il mondo latino.americano, Cuba ha sviluppato un sistema sanitario nazionale solamente pubblico di buona qualità con importanti risultati a tutta la popolazione, al pari dei Paesi avanzati.
Oggi a Cuba l’assistenza di primo livello è garantita da oltre 32.000 medici. Ogni medico ha in carico circa 160 famiglie con assistenza sia ambulatoriale che a domicilio.
A prescindere a chi studia medicina od altri indirizzi in Europa, negli U.S.A. o nel resto del mondo, penso che sarebbe un grandissimo salto di qualità se tutte le Università del mondo si indirizzino tutti in un unico sentiero formativo, per permettere a tutti/e i Dottrandi/e Laureandi/e, di avere una qualifica che gli onori d’operare ovunque, senza perdere, perché anche di quello si tratta!, anni per parificarsi con quelle qualifiche e/o lauree di ciascun Paese. Un salto di qualità che farebbe veramente bene allo stato sociale di nazioni meno fortunate che hanno percorsi formativi bassi o scarsi, ma maestranze giovani di ottime e grandi capacità. Uno sviluppo globale, che accrescerebbe tutti. Se ci fosse davvero la volontà di quei pochi che poi di fatto comandano il mondo.